Burger di broccoli e germogli di azuki, autoproduzione e 100 cult in padella

Torno a dare segnali di fumo della mia esistenza.. il fumo che viene dalla mia nuova cucina con cui devo ancora prendere confidenza. Non sono abituata con l’induzione e quindi devo stare attenta per non rischiare di far attaccare tutto. Inoltre per il momento ci stiamo facendo il caffè con il fornelletto da campeggio dato che la moka è di alluminio.

Un po’ alla volta la casa prende forma e la sentiamo sempre più nostra. Mancano ancora tante cose ma non importa, mi piace viverla così, un po’ campo profughi, un po’ tutta da inventare ma sostanzialmente bellissima.

In questi ultimi giorni sul mio comodino, o all’occorrenza in borsetta, c’è questo libricino, 100 cult in padella di Elisa Nicoli, co-ideatrice del Laboratorio dell’Autoproduzione e grandissima autoproduttrice.

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Ho avuto occasione di conoscere Elisa durante Rovereto Green, abbiamo scambiato solo qualche chiacchiera ma ho capito subito che era una persona tosta, piena di risorse e con cui avevo tanti interessi in comune. Da questo è poi nata la collaborazione de LaTanaDelRiccio con il Laboratorio dell’Autoproduzione (vi eravate persi questa novità? Per rimanere sempre aggiornati vi consiglio di collegarvi alla pagina Facebook del blog 😉 ).

Ma torniamo a 100 cult in padella.. di cosa si tratta?

Più che un libro di ricette lo definirei un manuale per 1) aprire gli occhi e rendersi conto che a volte compriamo cose assurde spendendo inutilmente tempo, soldi, e risorse della nostra Terra (vogliamo parlare del preparato per soffritto??) 2) dare delle dritte pratiche su come autoprodurre tantissime cose che ci sono nelle nostre cucine.

Ironico, divertente, senza peli sulla lingua questo libricino mi è piaciuto assai. Come avrete capito non sono capace di seguire una ricetta alla lettera ed ho trovato proprio quello che fa per me con tanti spunti ma senza essere troppo fiscale sulle quantità o sull’uso di un ingrediente piuttosto che un altro.

Ve lo consiglio vivamente e sono sicura che sarà uno di quei regalini che farò molto volentieri a chi si sta avvicinando al mondo dell’autoproduzione o a chi è già appassionato!

Per farvi capire meglio di cosa si tratta uso le parole dell’autrice:

“Una provocazione per stimolare la nostra indipendenza dalla pubblicità e dagli acquisti superficiali. Per pensare con la nostra testa e recuperare l’abilità creativa delle nostre mani.”

“La differenza tra cibo confezionato e fatto in casa? Il gusto, la salubrità, la soddisfazione, l’assenza di additivi, l’indipendenza della scelta delle materie prime. Vi basta?”

“Autoprodurre cibo significa riduzione dell’impatto dei trasporti, riduzione drastica dei rifiuti, miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti, divertimento, arricchimento delle relazioni.”

Mica male come premesse, no?

Per restare in tema oggi vi propongo dei burger autoprodotti, con germogli autoprodotti, con farina di riso integrale macinata a mano con la mia fioccatrice, e in più si tratta di una ricetta nata dalla necessità di riciclare degli avanzi. Meglio di così 🙂

E visto che queste polpette sono anche senza glutine partecipo molto volentieri al 100% Gluten Free(fri)Day.

Burger di broccoli e germogli di azuki

Ingredienti:

un bicchiere e mezzo di germogli di azuki
un bicchiere di broccoli cotti al vapore
3 cucchiai di farina di riso integrale
2 cucchiai di salsa di soia
aglio, peperoncino, prezzemolo q.b.
2 cucchiaini di tahin
succo di limone per servire

Tritare grossolanamente i germogli e separatamente i broccoli. Unire tutti gli ingredienti e lasciar riposare un frigo una mezzora.

Riprendere l’impasto e formare delle polpette schiacciate. Cuocere in padella con un filo di olio evo o in forno leggermente unte.

Servire con una spruzzata di succo di limone.

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18 risposte a Burger di broccoli e germogli di azuki, autoproduzione e 100 cult in padella

  1. Peanut ha detto:

    Ma ci credi che son passata da te tre minuti prima del post per vedere se c’erano novità e ancora nulla, mentre qualche secondo dopo ecco mi arriva in bacheca l’aggiornamento?? 🙂
    Io ti invidio un sacco, vorrei riuscire a fare di più ma con i ritmi di tutti i giorni non riesco a stare dietro a tutto quello che vorrei e come vorrei. Però caspita il macino per la farina è tanta roba eh! Io non credo neanche di averlo mai visto in giro!
    Anche i germogli rientrano in quelle cose che vorrei tentare ma ancora non mi ci sono applicata, ma se penso che non ne ho mai mangiati se non per quelli di soia nella lattina, gulp, abbasso il capo e mi sotterro dalla vergogna..:(
    Questi burger mi fanno davvero gola, sono particolari ed hanno anche un aspetto molto invitante 🙂 sarei davvero davvero curiosa di assaggiare!
    un bacione Francesca,a presto!

    • xcesca ha detto:

      Lucrezia ciao!
      Guarda, in realtà anch’io riesco a fare molto poco, in genere quando preparo certe cose ne faccio dose tripla e congelo per le pause pranzo fatte di fretta, ad esempio oggi ho cotto sia orzo che lenticchie per tre volte così ho risolto un po’ di pranzi per la prossima settimana.
      Pensa che io faccio gli stessi ragionamenti per le tue torte salate e dolci 🙂
      Chissà che un giorno non si riesca ad incontrarsi!

  2. FornoStar ha detto:

    Per adesso sto leggendo un libro simile e mi sto convincendo sempre di più della necessità di comprare meno e usare di più quello che ci autoproduciamo! Tu me ne dai ancora una conferma!
    Non ti nascondo che, fra l’altro, adoro le preparazioni alternative e questa mi sembra una di quelle davvero golose e siccome il cavolfiore a casa mia non manca mai…
    Grazie per aver partecipato alla nostra iniziativa 🙂

    • xcesca ha detto:

      Sono proprio contenta che ti sia piaciuta la mia ricettina.
      L’autoproduzione, nei limiti del mio poco tempo libero è una cosa che mi da grandi soddisfazioni e mi fa sentire libera 🙂
      Buone autoproduzioni a te!

  3. perlinazzurra ha detto:

    Ma come si fa a fare i germogli Franci? Bisogna per forza avere un germogliatore? Un’estate ero andata in Germania per un mese e la signora dove ero faceva germogliare in una scatola di plastica (tipo quella delle verdure del supermercato) con sotto un po’ di cotone bagnato ma appena. E ricordo che al super c’erano le vaschette con un sacco di tipi di germogli, prendevi quelli che volevi. E ti parlo di ben 25 anni fa :o((
    Ottima ricettina! Non vedevo l’ora di leggerne una di nuove! Ma scusa, con l’induzione non puoi usare le pentole di alluminio? Quindi nemmeno la moka?? ciaooooo!

    • xcesca ha detto:

      Ora ho un germogliatore ma a volte li faccio anche senza: basta lasciare a bagno i semi scelti una notte, scolarli e metterli o in un vaso di vetro con il tappo appoggiato e posto orizzontalmente, oppure in una vaschetta di quelle che dici tu, ben bucherellata in modo che l’acqua scoli sotto. Vanno bagnati e scolari un paio di volte al giorno e il gioco è fatto 🙂
      I germogli di legumi vanno poi cotti un po’ come avevo fatto qui https://latanadelriccio.wordpress.com/2013/11/30/insalata-di-germogli-di-legumi/ , mentre gli altri si possono consumare crudi.
      Sull’induzione possono andare solo pentole d’acciaio, oggi però abbiamo trovato una moka che funziona, ma in questi giorni usavamo il caro vecchio camping gaz 😉
      Ciao e vieni a trovarmi!!

  4. Felicia ha detto:

    Invitantiiiiii i tuoi bruger, adoro gli ingredienti che hai utilizzato, non saprei proprio resistere!!!! Grazie per aver presentato questo splendido libro, farò tesoro della recensione e alla prima occasione….. Per utilizzare le vecchie pentole (non adatte all’induzione) puoi acquistare un adattatore, è una sorta di grande padella da mettere a contatto con l’induzione sotto la tua pentola, in poche parole fai un piccolo scherzetto all’induzione 😉

    • xcesca ha detto:

      Grazie per il suggerimento, ci sto pensando più che altro per la mia bellissima pentola di terracotta che non uso spesso ma che fa delle zuppe strepitose 😉

  5. Daria Voltazza ha detto:

    Conosco questo librino che avevo recensito qualche tempo fa per il giovedì del libro di Annalisa. Molto bello come la maggior parte delle piccole guide di Altreconomia. Avevo già adocchiato anche il Laboratorio dell’autoproduzione, ma non sapevo che anche tu ci fossi coinvolta! Mi fa molto piacere! Ottimi i tuoi burger!

  6. Glufri ha detto:

    Questo é un post da incorniciare, mi hai fatto conoscere un libro e un’autrici, dici cose sacrosante e dimostri cosa é possibile fare riciclando gli avanzi, e la farina autoprodotta é il massimo!
    Per i celiaci é una bella lezione, sarebbero sicuri di evitare ogni contaminazione.
    Grazie per aver partecipato al Gluten Free Friday

    • xcesca ha detto:

      Grazie mille!
      Ho ancora tantissimo da imparare sull’alimentazione gluten free ma mi piace molto la vostra iniziativa, mi aiuta a mettermi alla prova e imparo tante cose nuove!

  7. saper comprare seguendo i ritmi della terra, nonostante il cambiamento climatico, conoscere il proprio territorio, conoscere i prodotti di eccellenza del proprio territorio, ridurre gli imballaggi e le carbon footprints di trasporti et similia ci aiuterebbe davvero e tanto.
    Ciò detto, ottima idea questo burger di broccoli che mi sembra molto versatile.
    Complimenti e arrivederci al prossimo venerdì senza 😀

  8. Su ha detto:

    Buoni questi burger, o crocchette! e che bello che puoi macinarti la farina.
    buona nuova casa
    SU

    • xcesca ha detto:

      A dir la verità con la mia fioccatrice fare le farine è un’operazione molto lenta e lo faccio davvero di rado.. il mio sogno è avere un mulino! 😉
      Grazie mille!

  9. Chiara ha detto:

    Mi hai incuriosoto con questo libricino..lo cercherò! Un bacio

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